Il sorriso di Plinio il Vecchio

Ultimati i lavori ad una delle due statue presenti sulla facciata del Duomo. Ripuliti anche tutti gli arazzi interni

Un altro gioiello è tornato a risplendere nell’immenso patrimonio storico e artistico di cui è custode la Cattedrale di Como. La scorsa settimana si sono conclusi i lavori di restauro alla statua di Plinio il Vecchio, quella, per intenderci, che troviamo a sinistra della porta d’accesso al Duomo, guardando la facciata. L’intervento è stato eseguito dalla società milanese Kaiors Restauri. Curatrice dell’intervento la restauratrice Valentina Arosio, che conosce bene il Duomo, avendovi svolto svariati lavori anche nei mesi scorsi (ne abbiamo dato cronaca dalle pagine di questo giornale).

Valentina può spiegarci quando sono iniziati i lavori alla statua del Plinio e in che cosa sono consistiti?

«I lavori hanno preso il via il 5 di ottobre. Abbiamo montato il ponteggio, smontato la teca di vetro, rimosso la vecchia rete in acciaio e sono quindi iniziate le indagini preliminari sull’opera, necessarie per mettere a punto un metodo di lavoro adeguato per la superficie su cui stavamo intervenendo».

In che condizioni avete trovato la statua?

«La pelle della pietra, così è definita in gergo tecnico la finitura della scultura, risulta molto ben conservata, in particolar modo per quanto riguarda il Plinio e alcuni bassorilievi. Sono invece molto consumate le colonnine che sorreggono il timpano. Da alcune immagini degli anni ’70 risulta che all’epoca il modellato delle colonnine era completamente integro. Ciò significa che in questi ultimi anni le piogge acide hanno con ogni probabilità contribuito nel danneggiarle». […]

Può spiegarci che tipo di intervento avete effettuato?

«Principalmente di pulitura e di consolidamento, per ridare forza alla materia. Abbiamo realizzato delle microstuccature per veicolare l’acqua ed evitare che in futuro possa fermarsi e penetrare ulteriormente nella pietra, quindi abbiamo proceduto con un trattamento protettivo. Nulla di più. L’opera era già stata oggetto di un buon restauro negli anni ’90. Noi non abbiamo fatto altro che togliere quello che il tempo aveva accumulato». […]

Qualche curiosità che avete riscontrato nel corso dei lavori?

«Abbiamo trovato delle micro tracce di colore, il che ci fa pensare che, come per tutte le altre sculture della facciata, anche i Plinii fossero colorati».

Contestualmente a questo restauro avete svolto dei lavori anche all’interno della Cattedrale?

«Sì, lavorando sul Plinio ci sono stati momenti in cui, in attesa che alcuni trattamenti effettuati agissero in maniera adeguata, ci siamo spostati all’interno e abbiamo provveduto, armati di micro aspiratori e spazzoline, alla rimozione dei depositi superficiali sugli arazzi. Più che di un intervento di restauro si è trattato di una vera e propria opera di pulitura, che ha interessato tutti gli arazzi del Duomo».

Il sorriso di Plinio il Vecchio