San Provino

La piccola chiesa è inserita tra i palazzi affacciati su via Rodari e Piazza Roma. Fu sede di parrocchia dal XII secolo fino al 1787 quando fu unita a quella della Cattedrale. Oggi ospita la parrocchia ortodossa rumena di San Gerarca Gregorio Palamas.

Storia

San Provino è una delle chiese più antiche della città di Como. La sua fondazione potrebbe risalire all’epoca longobarda. Secondo la tradizione questa chiesa era anticamente dedicata a sant’Antonio abate (o sant’Antonino martire). Secondo la tradizione cambiò la sua dedicazione nel 1096, anno in cui accolse le reliquie di Provino, secondo vescovo di Como.

Tra XI e XII secolo l’edificio venne riedificato in stile romanico. Era costituito da un’aula unica absidata ed era dotato di una torre campanaria innestata sullo spigolo della facciata. Il diritto di scegliere il rettore della chiesa era prerogativa della famiglia De Orchi, ma la nomina era confermata dall’abate del monastero di Sant’Abbondio, da cui la chiesa dipendeva almeno dal 1295.

Tra XIV e XV secolo la chiesa fu compresa dentro la cinta muraria della “Cittadella Viscontea”, la fortificazione voluta dai milanesi per esercitare il controllo sulla città di Como. Nei secoli successivi l’edificio subì profonde trasformazioni: vennero costruite le cappelle tardogotiche sul fianco settentrionale, fu rifatto il coro e la navata fu coperta con volte a botte unghiata. Inoltre nel Seicento fu sopraelevata la cella campanaria.

In questa chiesa, il 22 settembre 1794, il nobile comasco Alessandro Volta, inventore della pila, si sposò con Teresa Peregrini.

Esterno

Di questo edificio si può vedere solamente la facciata, il cui aspetto attuale è stato determinato dall’intervento di restauro compiuto nel 1972, quando furono messi in luce i resti romanici e si valorizzò il campanile.

Interno

L’aula si sviluppa in quattro campate  alle quali nella seconda metà del XV secolo si affiancò  una stretta navata che successivamente si articolò in cappelle.

Sulla parete meridionale è visibile il settecentesco altare della Beata Vergine del Carmine con la statua lignea secentesca della Madonna proveniente dalla soppressa chiesa di San Nazaro.

Il presbiterio non presenta più caratteri romanici e poco rimane della decorazione seicentesca. Al centro si trova l’altare maggiore, dei primi dell’Ottocento, in stile neoclassico. Fino al 1933 esso ospitò l’urna con le reliquie del vescovo Provino, ora conservate nel Santuario del Crocifisso in Como. La pala d’altare, raffigurante San Provino in gloria (sec. XVII) è attribuita al pittore comasco Pietro Martire Buzzi.

Le cappelle del fianco settentrionale hanno subito nel tempo numerose modifiche. La prima cappella era dedicata a santa Marta. Tra XVII e XVIII secolo venne chiusa e adibita a sacrestia. Venne riaperta solo in occasione dei restauri del 1972.

La seconda cappella è dedicata a san Rocco, del quale si conserva la statua lignea cinque-seicentesca. Segue la cappella dedicata all’Angelo custode, già dedicata agli Apostoli Pietro e Paolo. Qui è visibile una pregevole pala con l’Angelo custode del XVII secolo.

La quarta cappella – fuori asse rispetto al resto delle cappelle – era dedicata ai santi Rocco e Martino. Essa assunse un nuovo aspetto e una nuova dedicazione nel 1789, quando vi fu collocato un venerato crocifisso quattrocentesco proveniente dalla soppressa chiesa di Santo Stefano.